La presunta pausa di 90 giorni del Presidente Trump sulle tariffe doganali nei confronti di tutti i paesi tranne la Cina è stata rapidamente smentita, portando gli indici azionari statunitensi a scivolare prima di chiudere in rialzo, arrestando un calo di tre giorni.
Sebbene l’incertezza perduri mentre oltre 50 paesi attendono i colloqui commerciali, il Presidente Trump rimane sfiduciato, spingendo per un reset del commercio con la minaccia di imporre tariffe del 104% alla Cina entro questo giovedì, se questa non abbasserà le sue tariffe del 34%. Questo fa aumentare i rischi di guerra commerciale e mantiene i mercati avversi al rischio, mentre i titoli di stato e le materie prime vacillano a causa dei timori di recessione e di un potenziale allontanamento dagli asset statunitensi come beni rifugio.
Dopo la notizia dei dazi, il franco svizzero e lo yen hanno guadagnato, il fascino della crisi del dollaro si è indebolito e l’euro ha sorprendentemente beneficiato nonostante i dazi del 20%. I proxy del rischio come l’Aussie e il dollaro neozelandese hanno sofferto. I mercati potrebbero assistere a dei rimbalzi tecnici, ma con il Presidente Trump che si sta trincerando dietro le spalle e la Fed che punta ai tagli nonostante i toni da falco, i dati imminenti come l’IPC passeranno in secondo piano rispetto alle mosse di Washington, portando avanti la volatilità.
I punti salienti del calendario di martedì sono rappresentati dai discorsi della BCE, dai PMI Ivey del Canada e dai discorsi della Fed.
Per conoscere la data e l’ora esatta di questi importanti eventi economici, importa il BlackBull Markets Calendario Economico per ricevere avvisi direttamente nella tua casella di posta elettronica.