La continua escalation delle tensioni commerciali ha provocato una maggiore pressione al ribasso sugli asset di rischio, con le azioni statunitensi che hanno continuato a subire un duro colpo. Di conseguenza, negli ultimi tempi il dollaro USA è stato scambiato con una tonalità mista: è stato maggiormente rialzato rispetto alle valute correlate al rischio, ma è stato venduto rispetto alle altre valute principali, che ora sono viste come possibili opzioni alternative di rifugio sicuro in un momento di così grande imprevedibilità per quanto riguarda lo stato dell’economia statunitense.
Naturalmente, i segnali di pressione al rialzo sull’inflazione rendono le cose molto più difficili, in quanto tolgono alla Fed la possibilità di propendere per una politica monetaria più favorevole agli investitori.
All’inizio della giornata abbiamo ricevuto una serie di dati contrastanti sull’inflazione dell’Eurozona. Nel frattempo, la Lagarde della BCE ha dichiarato che le misure commerciali di Trump avrebbero danneggiato la crescita globale. In attesa dei dati PMI di Chicago e della produzione della Fed di Dallas.
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