- Gli Stati Uniti hanno imposto una tariffa del 10% sulle importazioni australiane e neozelandesi, provocando un forte calo di entrambe le valute e aumentando l’avversione al rischio del mercato.
- I mercati sono ora concentrati sull’imminente decisione della Reserve Bank of New Zealand, con un taglio del tasso di 25 punti base ampiamente previsto che potrebbe influenzare la prossima mossa del NZD.
L’avversione al rischio si è intensificata venerdì, facendo scendere il dollaro australiano del 4,56% e il dollaro neozelandese del 3,53%.
I cali hanno fatto seguito alla decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre una tariffa del 10% sulle importazioni dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha confermato che non ci saranno ritorsioni, sottolineando che gli Stati Uniti rappresentano meno del 5% del mercato di esportazione dell’Australia. Anche la Nuova Zelanda, con un’esposizione maggiore del 12%, ha escluso contromisure.
Per quanto riguarda il dollaro neozelandese, i mercati si concentreranno ora sulla decisione della Reserve Bank of New Zealand di questa settimana, per la quale si prevede un taglio dei tassi di 25 punti base. Salvo ulteriori notizie sulle tariffe, questo potrebbe essere l’evento più importante che determinerà il proseguimento del sell-off.
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